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A far peccato qualche volta ci si azzecca
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- Qui ci vuole un sussulto, come se aveste fatto una cosa peccaminosissima.
Abbigliamento
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- Provateci comunque, anche se all’inizio sarà come mettere le scarpe col tacco 12.
- È un accordo troppo debole: è come se calzaste delle scarpe troppo strette.
Agricoltura
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- Dovete innalzarvi verso il cielo, non piantar giù le patate.
Alimentazione e bevande
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- Bassi, non spalancate il forno per metterci dentro la pizza!
- Questa era l’infarinata; adesso che l’olio è caldo, andiamo a fare il resto.
- Tenori, è tutto qui quello che avete? Mangiate polenta!
- Soprani, dovete andare di pancia: dovete fare quel passaggio come gli angioletti che hanno mangiato bene e si sono riempiti di marrons glacés.
- Vedo che siete cotti e stracotti come le mele che ho cucinato questo pomeriggio.
- Quella fuga lì si è seduta, è diventata pesante come uno gnocco.
- Bassi, arrendetevi all’idea che sono tanti “e”, non è una spalmata con la Nutella.
- Sembra che state facendo fatica a digerire la cazzöla.
- Rallentate progressivamente, come se foste immerse nella melassa.
- Non “spetasciate” quella nota, attenzione a non fare le frittelle di carnevale.
- C’è chi fa la ribollita toscana e chi la ripartenza giusta. Io preferisco la ripartenza giusta, che è la mia specialità.
- È diventato molle come i miei fichi in questi giorni. (correva l’11 settembre)
- Dovete mettere assieme il tutto e fare un bel risotto all’onda.
- Proviamo a cantare con la bocca chiusa. Dovete dire “mmmmmh”, come quando si gusta un buon vino.
- Non c’è spazio nella vostra bocca: non riuscireste neanche a deglutire la Nutella.
- Bassi, vi state agitando come se vi avessero tolto il sacchetto dei popcorn.
- Tenori, non spalancate quella bocca! Non dovete infornare la torta di mele.
Animali
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- Lì dovete prendere il fiato gonfiandovi come il pesce palla.
- Tenori, lassù dove volano le aquile non ho sentito niente.
- Bassi, sembrate un alveare in via d’estinzione.
- Quel passaggio lì è come una piccola galoppatina di un pony impazzito.
- Dovete entrare come se vi avesse morso un ragno.
- Adesso vi faccio sedere perché siete stati tutto il tempo in piedi come gli stambecchi.
- La caratteristica di questo pezzo vuole che tutto saltelli come un pollo.
- Dovete essere molto romantici, come i gatti innamorati di notte.
- Non scappate via… guardate i miei occhi sgranati come quelli di Bucefalo.
- Bassi, andate a spasso volentieri come il mio cagnolino.
- Dovete fare come quando schiacciate la zanzara contro il muro.
- I soprani sembravano delle allodole sul viale del tramonto.
Apparecchi di ricezione
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- Non ci siamo: non avete sintonizzato la radio sul canale giusto, si sentivano tutti i fruscii.
- Soprani, sembrate una radio che si fatica a sintonizzare.
- Dovete fare come un HiFi da 50'000 euro, non come i Brionvega che sono costosi ma non valgono nulla.
- Dovete separare quelle note, fare come se steste mandando un messaggio col telegrafo.
- Arte e letteratura
Arte e letteratura
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- Interpretate bene quella caduta di note… ha un carattere quasi pasoliniano.
- Tenori, mi sembrate di petrarchiana memoria.
- Dovete figurarvi quello che avete da fare: come il pittore che sa già dove vuole portare la linea che sta tracciando.
- (a proposito della Misa Criolla)
- Attenzione, quella è una “tierra” imponente, la vostra sembrava il Deserto dei Tartari.
- Soprani, mi sembrate le sirene… quelle che Ulisse doveva mettersi del prezzemolo nelle orecchie per non sentirle.
Archeologia
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- Lì è come se doveste fare una discesa nella catacombe.
Astronomia e viaggi nello spazio
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- Quella parte che avete fatto sembrava un disturbo intergalattico. Avete trovato un buco nero?
- Non lanciatevi in aria come se foste la navicella Soyuz.
Attacchi
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- Non sono nato polipo e neppure credo che lo diventerò, anche se è un animale molto intelligente. Dovete sapere voi quando entrare: non ho otto braccia per darvi gli attacchi.
- Non ho il semaforo incorporato così da riuscire a darvi tutti gli attacchi.
- Non entrate subito, do io l’attacco. Dovrebbe venirmi una poliartrite fulminante perché non riesca a darlo.
- Non devo essere troppo esagerato nel dare gli attacchi: non devo sembrare il prete che dà l’incenso o l’acqua santa.
C’è anche la cabala
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- Bassi, dovete partire dalla battuta 47: Morto che parla.
Campa cavallo…
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- Se riuscite a cantare così siamo a cavallo, altrimenti… cadiamo dalla sella!
Canzone italiana
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- Soprani, non dovete cantare “fin che la barca va”.
- Questo l’avete fatto alla Guccini, ma dovrebbe essere un po’ più delicato.
Cervello e mente
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- Ricordatevi che il canto è un esercizio della mente. O comperate la Settimana enigmistica o venite qui a cantare.
- Andate in fondo al cervello. Potete anche andare a raggiungere i pensieri di quando avevate tre anni.
Chi non lavora…
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- Perché non cantate? State scioperando? Non siamo mica la Treni Nord…
Chimica, fisica e materiali
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- Ricordatevi che la forza di gravità funziona psicologicamente anche con le note che scendono.
- Qual è la formula chimica per partire con la voce? Due molecole di ossigeno e una di voce.
- Dovete pensare che il quella musica il compositore ha messo un po’ di zolfo.
- Mettete un po’ di calcestruzzo nella voce, non fate i traballini.
- Dovete interromperla lì, anche vi piacerebbe andare avanti ancora un paio d’ore finché avete trovato il petrolio.
Cinema, radio e televisione
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- Quella nota lì serve da portale per entrare in un altro mondo: è un po’ come Star Trek.
- In quel punto lì dovete fare come Tarzan che ha afferrato la liana, è volato per un po’, poi ha mancato l’appoggio e si è schiantato a terra.
- Dovete fare come la protagonista che ha detto “acqua” in Anna dei miracoli.
- Tenori, sembrava la sigla di Radici, quella serie dove cantano gli schiavi neri.
Come pronunciare le parole
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- Non abbiate paura a pronunciare quel “ctus”: deve essere come un sasso che entra nell’acqua.
- Fate bene quel “ti”, tanto quelli davanti hanno i capelli e non sentiranno gli sputini sulla testa.
- Quell’excelsis lo dovete fare come uno starnuto.
Corde vocali
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- È un suono troppo duro. Sembra che avete due gomene al posto delle corde vocali.
Corpo umano
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- Bassi, dovete andare a prendere quella nota nel retro faringe.
- Guardate che questa nota non è come una fiacca nei piedi.
- Lì dovete fare fortissimo, come se vi foste morsicati la lingua.
- Quella nota vi è restata lì tra le adenoidi e i molari.
- Bassi, vi sta calando giù la materia celebrale dalle orecchie.
Dedicato ai bassi
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- Bassi, non dovete credervi la Cappella Sistina.
- I bassi dovrebbero approdare sul pianeta della serenità.
- Bassi, per una volta avete fatto bene: non mollate un colpo neanche se vi butto giù dalla rupe.
- Bassi, mettete via i vostri problemi e restate lì fermi come se foste di marmo.
- Bassi, quelle note mi piacerebbe sentirle, perché Rossini le ha scritte…
- Bassi, tra una nota e l’altra sembrava che foste andati a fumarvi una sigaretta.
- Bassi, avete assassinato quella nota.
- Bassi, siete in ritardo… non è che avete un altro fuso orario?
Effetti da realizzare
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- Bassi, dovete cercare l’effetto: “limone spremuto in un occhio”.
- Mi raccomando, niente effetto canarino: “cip, cip, cip…”.
- Vorrei un suono più scuro, non citofonato.
- Soprani, siete finalmente riuscite a fare l’effetto Heidi.
- Bassi, non sforzate… non dovete fare l’effetto monster.
Espressività
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- Quell’accordo deve significare uno smarrimento: è quello che voglio vedere sui vostri volti.
Festività
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- Pensate alla punta dell’albero di Natale e vedrete che quella nota vi verrà.
Fiori e piante
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- Bassi, non fate i cachi che cadono dalle piante.
Fotografia
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- Mi raccomando, non mettetevi lì come se steste facendo la foto ricordo della scuola alla fine dell’anno.
Fiabe, cartoni animati e libri per ragazzi
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- Tenori, non sono Mandrake: non posso dirigere, suonare e cantare allo stesso tempo.
- È come un elastico da tirare. Avete presente l’inizio dei Looney Tunes?
- Sembrate Alvin Superstar che sta per morire.
- Soprani, qual suono lasciatelo fare alla Barbie.
Giochi e giocattoli
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- Sembrate Alvin Superstar che sta per morire.
- Soprani, qual suono lasciatelo fare alla Barbie.
Guerra e pace
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- Avete fatto un “mo” che ci stava dentro tutto l’esercito napoleonico.
- Avete fatto come il convoglio delle truppe Wagner, quelle che si sono fermate prima di arrivare a Mosca.
- Quel passaggio non deve essere un urlo di guerra, ma uno squarcio di blu che si apre nel cielo.
I cattivi pensieri
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- Forza, dovete lasciare da parte il pensiero: «perché sono venuto qui a fare questa roba?»
I tempi morti
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- Adesso mi occupo degli uomini che aspettando stanno mettendo su muffa.
Il giusto suono
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- Il suono è l’energia del mondo: se non è sintonizzato, poi si spegne.
- Bassi, il vostro era un suono troppo crudo… dev’essere più tridimensionale.
- Quel suono deve avere la giusta collocazione nella vostra bocca, non deve essere a fior di pensiero.
- Dovete tenere in quota quel suono, non andare a metterlo sotto al livello del mare.
- Quel suono lì era orfano d’identità.
Il modo corretto di cantare
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- Se state lì tutto il tempo con la bocca aperta o vi entrano i moscerini o vi si secca la gola.
- Avete messo lì quella nota tra il nasino e i dentini, e questo non va per niente bene.
- Fate vibrare il canto, portatelo sempre avanti, non date mai la sensazione di essere arrivati.
Il nodo alla gola
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- Tenete sempre uno spazio nella gola, non occupatela tutta con il suono.
- Fate finta che dietro la vostra gola ci sia una scatola armonica.
- Non stringete la gola, anzi, abbracciate il mondo!
- Quel suono dev’essere cortissimo, come se improvvisamente vi bruciasse la gola.
- Perché il suono possa uscire pulito, la colonnina d’aria non deve incontrare l’ostacolo della gola.
In punta di voce
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- Dovete fare quel passaggio come sottovoce della mente e del cuore, piuttosto che della voce.
- Quel passaggio lì dovete farlo con poca voce, senza muscolatura.
In punto di morte
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- C’è scritto “sotto voce”. Voglio solo un mormorio, quasi foste sul letto di morte.
Incoraggiamenti, apprezzamenti e incitamenti
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- Questa fuga sembra difficile… ma lo è davvero!
- Andate a tempo! Oramai questo tempo qui devono saperlo anche le piastrelle del pavimento.
Informatica e robotica
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- Ricordatevi di avere un cuore, non cantate con l’intelligenza artificiale, come l’androide di Alien.
L’importanza del fiato
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- Avete sospirato come se fosse l’ultimo fiato che prendete nella vostra esistenza.
L’uso delle vocali
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- Quella serie di “a” deve essere fatta come se vi foste schiacciati un dito nella porta.
- Cercate di fare bene quella “a”, perché è la poltrona delle vocali.
- Quella “a” vi si è incastrata in gola come la spina del pesce.
La speranza è l’ultima a morire
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- Ricordatevi che finché nella bocca c’è spazio, c’è speranza.
Lingue e culture
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- Mi raccomando: non è greco antico né tanto meno sanscrito… è latino.
- Qui dovete fare un contrappunto come se foste dei “figli dei fiori”.
Medicina e salute
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- A sentire quello che avete fatto mi vengono le scalmane.
- Cercate di fare meglio, quello non deve essere un suono da dentiera.
- Bisognerebbe fare una seduta di agopuntura, magari così imparerete a entrare.
- Soprani, fate una piccola cura dimagrante… ma di suono!
- Forza, fate funzionare il vostro sistema immunitario. Devo forse fornirvi la vitamina B12?
- Bassi, qualunque cosa vi capiti, vaiolo, colera o qualche malattia endemica, dovete sempre andare avanti per la vostra strada.
- A furia di ripetere queste cose sto diventando un gastroprotettore.
- Ho sentito qualcuno che è prolassato in un’altra nota.
- Per favore, non dovete fare come quando usate il collutorio.
Meglio non essere volgari
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- Bassi, quella cosa lì non posso proprio dirvela. Provate a leggermi nel pensiero.
- Non fatemi dire le parolacce, che qui stiamo parlando di Spirito Santo.
Mestieri e mondo del lavoro
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- Voglio qualcosa di gioioso, non mi dovete fare l’inno della casalinga.
- Dev’essere qualcosa di arioso, come se doveste buttare in aria il grano con il vaglio.
Mezzi di trasporto e vie di comunicazione
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- Siete peggio dei treni della Nord quando frenano: cominciano a Lomazzo e finiscono a Como.
- Sembrava che steste frenando in discesa con un’automobile senza olio.
- Questa qui era come quando entrate in un garage, passate a un millimetro dal muro e poi graffiate.
- Dovete fare come il cicalino della stazione quando vengono annunciate le coincidenze dei treni.
- Bassi, siete in ritardo! Sembrate i treni della Nord.
- Quel passaggio è stato come avere il tom tom impazzito in auto.
- Dovreste riuscire a mettere un po’ di atmosfere. Non so come avete gonfiato i vostri pneumatici.
- Bassi, non dovete spingere una barca.
- Sembravate un carrozzone che parte in ritardo.
- Quell’attacco lì non era bello pulito. Sembravate uno che gli è scappato via il pedale della bicicletta ed è scarligato.
Miracolo!
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- Se ce la fate questa volta vado in ginocchio a Lourdes.
Monumenti
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- Lì dovete essere stabili: dovete fare le Colonne di San Lorenzo.
Nel mondo del circo
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- Dovete tenerla su quella corda, non dev’essere troppo bassa: dovete tenderla come quella di un equilibrista.
- Sembrate un equilibrista senza braccia che sta camminando sul filo.
Nel mondo della danza
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- Se la ballerina parte sulle punte, non può prepararsi e poi cadere sui talloni.
- Così non va bene: sembra un cika cika.
Nel mondo della classica e della lirica
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- Nel mondo della classica e della lirica
- Avete fatto come la bambola dei Racconti di Hoffmann, che si è smollata tutta.
- A furia di prendere il cortisone mi sono venute le corde vocali sotto agli occhi. Quasi quasi faccio le note della Regina della notte.
- Dovrei trattarvi come tenori spinti: quando cantate male vi mando giù dal palcoscenico.
- Rossini si sta certamente girando nella tomba e stanotte vi tirerà le orecchie.
- Dovete fare come Honegger in Pacific 231: si comincia adagio, si viaggia a corsa, si rallenta e poi si arriva in stazione.
- Ci vuole più ritmo: dovete fare quel passaggio come se cantaste i Carmina Burana.
Nel Paradiso
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- In quel passaggio lì dovete immaginare che state sbucando dalle nuvole del Paradiso.
- Non andate a cercare quella nota là nelle zone paradisiache.
- Soprani, qui dovete fare come gli angioletti che svolazzano quando si abbassano per scendere sulla Terra.
- Non cantate forte perché vi fate male. Dovete lasciare andare, come gli angeli che si innalzano in cielo.
- Soprani, dovete meritarvi la palma della vittoria paradisiaca.
- (a proposito di El Nascimiento)
- E quelli dovrebbero essere degli angeli che cantano? Forse hanno mangiato troppo poco…
Neologismi
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- Quel suono era chicchiriesco.
Non solo Bassi
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- Tenori, vi riconosco dal colore: quelli che cantano le note più alte diventano tutti rossi.
- Forza soprani, fate le suocere arrabbiate.
- Tenori, sembra che avete sbattuto la testa sul soffitto… dovreste invece cercare la gioia!
- Contralti, dovete stimolare il chacra dell’ombelico.
- Tenori, siete la mia croce. Avete litigato con la vita?
- Soprani, non fatevi le note addosso, incontinenti che non siete altro!
- Tenori, quello lì sembrava il canto del gorgo.
Nota Bene
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- Date un posto dove vivere a quella povera nota lì!
- Non incastrate quelle note nell’angolo, datele spazio!
- Dovete tarare meglio quelle note, pensando che il brano è in tonalità minore.
- Dovremmo emozionare ed emozionarci e invece adesso siamo ancora alla ricerca della nota perduta.
- Tenori, quella nota non può diventare improvvisamente un ruttino.
- Voglio una nota, per favore, non una lamentazione.
- Dovete tenerla quella nota e non mollarla per strada, dovete metterci una pazienza dell’anima.
- Quella è una nota, non una bolla di sapone che scoppia.
- Non dovete spremere fuori quella nota; deve essere un suono delicato, gentile.
- Quella nota deve occupare uno spazio, non incastrarsi in un angolo.
- Non voglio più fermarmi a raccogliere persone che hanno perso qua e là le note.
- Che nota è quella lì? La nota dei trovatelli?
Oggetti e situazioni della vita quotidiana
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- Per carità! Non dovete fare il rumore di una lametta delle unghie.
- Non dovete puntare quelle note come steste mettendo degli spilli o come se vi steste sedendo su un piolo.
- Bassi, dev’essere un suono come quello della caffettiera Carmencita.
- Dovete fare come il campanello della porta, ma che sia un campanello un po’ evoluto, per favore.
- Soprani, dovete fare come se foste delle piccole campanelline argentee.
- Quel tema lì continua inesorabile: è come una lavatrice che non smette mai.
- Quello è un caleidoscopio d’armonie: dovete fare girare bene l’apparecchio.
- Accendete la lampadina! Quella nota deve essere più luminosa.
- Fate come se doveste dare un piccolo colpo di spray.
- Tutto questo canto è come una macchina da cucire Singer che va avanti sempre allo stesso modo.
Onde anomale
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- Fate bene attenzione, quelle sono onde sonore, non onde d’urto!
Paesaggio
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- Dovete fare quel passaggio andando su e giù, come se fosse una corona di monti.
Paesi e città
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- Tenori, perché siete andati in Papuasia?
Partiture
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- Sulla partitura ci sono scritte quattro “p” di pianissimo, voi fatene sei: dovete cantare con l’orecchio.
- Se continuate a guardar giù sulla partitura, per farmi vedere dovrò sdraiarmi giù davanti a voi. Ma con la sciatica che mi ritrovo non sarà facile…
- Guardatemi! Non guardate giù sulla partitura quando vi sentite in colpa.
- Quel “salto” lì va preso bene, altrimenti vagate per lo spartito.
- Se guardate tutti giù posso solo dare l’attacco al modem lì sopra.
- A furia di dare gli attacchi e suonare mi farete venire un’ernia al collo.
Pausa di riflessione
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- Lì ci vuole una pausa: è più bello sentire un vuoto che non un allungamento sbrodolato.
Periodi storici
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- Tenori, non dovete rimanere lì come se foste nell’Era Glaciale.
Personaggi famosi
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- Fatto lento in quel modo è un esercizio per lo Strangolatore di Boston.
- Avete visto che ce l’abbiamo fatta? È merito di Sala, altro che la Montessori.
- Cos’è quella cosa lì? Non c’è dietro di voi Jack lo squartatore!
Pianola, organo e pianista
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- Non fatemi suonare anche questo, che oramai ho le dita consumate.
- Il pianista qui deve fare come un metronomo impazzito.
- Cercate di guardarmi! Forse riuscirò ad alzare entrambe le mani mentre suono l’organo…
- Dovete lasciare andare quel suono: fate come quei grandi pianisti che sembra quasi che non muovano le dita.
Politica
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- Questa che dovrebbe essere una cosa carina da fare, l’avete trasformata nell’inno del PD.
Popoli e tradizioni
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- Fuori dalla pancina tutto quello che avete, compresi i formaggini con i vermi: dovete essere come i pastori sardi.
- Lì c’è il delirium tremens… potete anche mettere la mascherina e fare le odalische.
- Bassi, sembravate un esercito di mamelucchi.
- Dovete cercarlo dentro quel suono, come fanno gli aborigeni australiani.
Premi e riconoscimenti
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- Mi raccomando, non sparate. Non lo danno più il “polmoncino d’oro”.
Pubblicità
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- Mi raccomando, non sparate. Non lo danno più il “polmoncino d’oro”.
- Quella cosa lì sembrava la pubblicità dello sciroppo per la tosse.
- State tirando troppo le parole, sembra la pubblicità del Vinavil.
Quando (e dove) allenarsi
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- Dovete ripeterla più spesso quella parte, anche con la carta igienica in mano.
Questa non so dove metterla…
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- Mi raccomando, non sparate. Non lo danno più il “polmoncino d’oro”.
Religiosità
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- Dopo questo pezzo avrete oramai la gola pronta per l’estrema unzione.
- Oggi, nella solennità del Corpus Domini, speriamo che il Signore abbia pietà di noi.
- Proviamo a farlo tutto di fila ma non fermatevi in nessun caso: neanche se vi appare la Madonna! (a proposito di El Nascimiento)
- Non stiamo mica facendo l’agonia del Redentore, è piuttosto l’incontrario.
- Forza donne, non dormite. Dovete sembrare delle suore pazze.
Rumori molesti
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- Quella nota è effettivamente un po’ bassa, fate quello che potete… anche un ruttino può andare bene.
Santi e patroni
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- Quelle due battute non verranno mai se non con l’ausilio di san Gennaro per un miracolo.
Sport e giochi
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- Non fatemi fare l’atleta di salto in alto mentre dirigo.
- Tenori, quello che avete fatto sembrava l’inno della Champions League.
- Prendete lo slancio e state in equilibrio: è come andare in bicicletta o sui pattini.
- Che fatica quella nota lì… sembrate Gimondi mentre sta facendo una salita.
Strumenti musicali
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- Questa è una pastorale: bassi, dovete fare i cornamusoni… con quelle facce lì non vi viene poi così male.
- Bassi, sembravate quei carillon con le pile scariche.
Tempus fugit
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- Bravissimi tenori che siete entrati un anno dopo.
Un comportamento indecoroso
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- Quando arrivate a quel punto lì, poi potete fare tutto quello che volete… basta che non vi spogliate.
Un maestro democratico
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- È stato deciso all’unanimità… mia.
Un maestro infervorato
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- Guardate che non ho preso anfetamine… sto bene.
Un maestro premuroso
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- Quando vi fa male la testa me lo dite, che ci riposiamo un attimo.
- Si è fatto tardi. È meglio che andiamo a casa perché sta sorgendo una nuova alba.
Un tocco di poesia
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- Voglio un suono delicato, come la bruma autunnale del mattino.
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